Dj Fabo, Gandolfini: “Tristezza per la morte di Fabio, ma suicidio assistito resta contro la storia della medicina”

Con grande tristezza ho appreso della morte di Fabio Antoniano avvenuta questa mattina in Svizzera. Esprimo quindi cordoglio e vicinanza ai familiari e a quanti ora stanno soffrendo per la sua scomparsa. Colgo però l’occasione per ribadire il nostro categorico ‘no’ ad ogni forma di eutanasia, anche quella nascosta sotto il principio dell’autodeterminazione del paziente”, così Massimo Gandolfini presidente del Comitato promotore del Family day.

Da medico non posso accettare che siano avanzate proposte legislative che riducano il ruolo degli operatori sanitari a meri esecutori di un percorso di morte. La legittima contrarietà ad ogni forma di accanimento, non può comunque portare alla vincolatività delle disposizioni anticipate perché svilisce il ruolo e il dovere deontologico del medico che è sempre di sostegno alla vita e alla salute. Il suicidio assistito è infatti una scelta in contrasto con tutta la storia e l’ontologia della medicina”, prosegue Gandolfini.

Si apre anche la strada al pericolo che dietro alla libera scelta ci siano condizioni di depressione e disagio profondo che spingono il paziente a fare qualcosa in cui intimamente non crede.  I condizionamenti sia positivi che negativi sono in grado di modificare profondamente la nostra libertà di scelta al punto dal poter tacitare l’intento di sopravvivenza che al fondamento stesso dell’esistenza umana. Questo è dimostrato dal fatto che nei paesi dove questa pratica è legale siano sempre più depressi e persone con problemi economici a chiedere la dolce morte”, conclude Gandolfini che interverrà su questo tema alla trasmissione ‘Bianco e Nero’ di Luca Telese, in onda questa sera dalle 21.15 su La 7.

 

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