Perché in Russia si vuole vietare la maternità surrogata
Vitanews, 9 MAG — Lunedì 27 marzo è stato presentato alla Duma di Stato un disegno di legge per vietare la pratica della maternità surrogata nel territorio della Federazione Russa.
Il promotore di tale misura è il medico 44enne Anton Beljakov, senatore dell’Oblast di Vladimir che sottolinea come la maternità surrogata sia diventata in Russia un business di successo, in particolar modo grazie alle coppie straniere: i prezzi relativamente modici e la mancanza di limitazioni legislative hanno già reso il Paese uno dei centri del cosiddetto “turismo riproduttivo”. Di tale pratica, afferma il senatore, risultano in primo luogo inaccettabili i rischi legali. «La madre surrogata sottoscrive con i potenziali genitori un normale contratto del quale però non è garantito un rigido adempimento. Non viene chiarito se i casi di malattie o disabilità nei neonati o di morte intrauterina possano configurarsi come il risultato di mancanze nell’attuazione del “servizio” e possano costituire dunque una possibile base per la rescissione di tale contratto; […] affinché il bambino passi dalla madre surrogata ai genitori “committenti” non è necessario avviare un procedimento di adozione e secondo il Codice della famiglia della Federazione russa (par. 4, art. 51) essi possono portar via il neonato dalla clinica solo dopo aver ricevuto il consenso della madre surrogata». Questo spiega i frequenti casi in cui la madre surrogata ricatta i genitori biologici o si rifiuta di consegnare loro il bambino. Inoltre la maternità surrogata costituisce una grave violazione dei diritti del neonato, in particolare del diritto all’identità personale e familiare, commenta Beljakov. «È dimostrato da numerosi studi scientifici che il bambino durante la prima infanzia ha un forte legame psicofisico con la madre naturale e tale legame si stabilisce già nella fase prenatale del suo sviluppo (durante la gravidanza). La sua interruzione comporta uno stress per il bambino e altre conseguenze negative […] perciò fino a quando non sarà elaborato un nuovo approccio integrato alla maternità surrogata, a tutela in egual misura dei diritti e degli interessi dei bambini, delle madri surrogate e dei potenziali genitori, è necessario che tale pratica venga vietata sul territorio nazionale».
Medici e giuristi sono contrari al disegno di legge. «Questa iniziativa rappresenta un duro colpo per quelle coppie che non possono concepire un bambino autonomamente» afferma Margarita Anšina, vicepresidente dell’Associazione russa di riproduzione umana. «Ci sono molte persone alle quali per ragioni di salute viene sconsigliata una gravidanza. Pensate che le donne in grado di portare avanti una gravidanza ricorrano alla maternità surrogata? Per quanto concerne la tesi di Beljakov circa la relazione prenatale tra la madre e il bambino, si tratta di una teoria infondata» insiste la Ashina. «Io non ci vedo nulla di male, — afferma il presidente della Lega per la salvaguardia dei diritti dei pazienti Aleksandr Saverskij — la nascita di un bambino, qualora non possa nascere altrimenti, — costituisce un bene in ogni caso».
L’accoglienza in Parlamento. La misura proposta da Beljakov è stata accolta piuttosto freddamente in Parlamento. «La proposta di vietare in Russia la maternità surrogata è prematura e richiede un’ulteriore definizione e discussione» ha affermato il presidente del Comitato della Duma di Stato per la tutela della salute Dmitrij Morozov.
Elena Lecci
Articolo tradotto e sintetizzato dall’autrice. L’originale qui