Giornate per la vita
In attesa della 47° Giornata per la Vita del prossimo 2 febbraio pubblichiamo l’editoriale di Carlo Casini in preparazione alla XVII giornata per la Vita del 6 febbraio 2005. Il Sì alla Vita è quello di gennaio 2005, a p. 5.
Penso che quello che scriveva Carlo allora, quando era presidente del MpV Italiano, sia valido anche oggi. Lasciamoci ispirare
di Carlo Casini
“La XXVII Giornata per la Vita che si celebra il prossimo 6 febbraio non è una iniziativa del Movimento per la Vita. È una Giornata ecclesiale.
Per questo, in primo luogo, vorrei che si pregasse: in tutte le chiese, in tutte le associazioni, istituzioni e scuole di ispirazione cristiana. Almeno nella messa domenicale del 6 febbraio, almeno nello spazio libero della preghiera dei fedeli. Eppoi non c’è neppure da affaticarsi molto per trovare le parole: c’è la splendida preghiera con cui Giovanni Paolo II ha chiuso l’enciclica Evangelium Vitae. Ci vuole così poco a fotocopiarla, distribuirla, leggerla al termine delle celebrazioni liturgiche.
Per questo la riproduciamo immediatamente a fianco di questo editoriale. Oltretutto le parole del Papa meritano di essere meditate una per una; dicono tutto sul rapporto tra fede e laicità, sull’urgenza di una mobilitazione generale. Ma la Giornata non può essere un episodio chiuso in se stesso. Non può mascherare le distrazioni degli altri 364 giorni dell’anno.
La Giornata è ecclesiale, ma il Movimento per la Vita sa di essere uno strumento non secondario dell’azione quotidiana del popolo della vita. Perciò oso esprimere un secondo desiderio: che si moltiplichino in misura veramente grande gli abbonamenti a questo giornale, segno di condivisione di comuni ideali, vincolo di una amicizia che rende chiare le interpretazioni e i progetti, supplemento di forza per chi è esposto in prima linea. Almeno nella Giornata per la Vita ogni lettore dovrebbe farsi propagatore di adesioni.
Non si tratta soltanto di “fare cultura” in senso astratto. Si tratta di salvare vite umane concrete, di figli e di madri. Quest’anno il messaggio dei Vescovi italiani, oltre all’argomento dell’aborto, tocca quello della adozione. Il collegamento tra i due temi mi spinge a riproporre l’iniziativa di Progetto Gemma: adottare per 18 mesi una mamma per salvare il suo bambino. È già un miracolo che quasi diecimila adozioni con una erogazione totale di quasi 30 milioni di euro (160 al mese) siano state effettuate dal 1995 ad oggi, ma il bisogno in questo momento è particolarmente grande e la Giornata è un po’ il motore delle offerte di adozione. Perciò un’altra aspirazione è che le parrocchie, gruppi, singoli, diano un senso concreto alla memoria del valore della vita sottoscrivendo molti Progetto Gemma.
C’è infine, il desiderio di trasformare le difficoltà determinate dai referendum contro la Legge 40 sulla procreazione artificiale in una opportunità di meditazione sul valore della vita umana, di lavoro comune, di costruttiva ricomposizione tra credenti e non credenti.
È ovvio che nella Giornata si dovrà riflettere anche su questo. L’operazione, attuata dai promotori dei referendum di spostare l’attenzione dal tema della infertilità/sterilità a quello della scienza deve essere smascherata accettando la sfida.
“L’uomo e la scienza” è il titolo dell’ultimo Concorso europeo per gli studenti delle scuole medie superiori lanciato dal Movimento per la Vita italiano che si chiuderà il 31 marzo. Quale occasione migliore della Giornata per far conoscere anche questa iniziativa, avviarla, estenderla, sostenerla?”