One of Us: difendere le donne da ogni violenza e da ogni strumentalizzazione

One of Us ribadisce la necessità di difendere le donne da ogni violenza e da ogni strumentalizzazione, commentando l’attuale testo di “Direttiva sulla violenza contro le donne” in discussione presso le Istituzioni Europee.

di Redazione

Pubblichiamo il Parere di un gruppo di giuristi vicini a One of Us sulla Direttiva sulla violenza contro le donne, oggetto di discussione all’interno delle Istituzioni Europee.

“Bruxelles sta discutendo un testo che viola i trattati europei. Si tratta di una Direttiva, che quindi sarà vincolante per gli Stati membri: “Direttiva sulla violenza contro le donne”.

L’oggetto di questa direttiva è importantissimo, ma il metodo di adozione è gravemente scorretto. Sebbene la base giuridica adottata richieda una prima decisione all’unanimità, questo passaggio non è stato rispettato, ignorando i Trattati Europei.

La Commissione Europea ha costruito un pericoloso dispositivo giuridico, utilizzando gli articoli 82 e 83 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), per consentire l’adozione di questa direttiva a maggioranza qualificata, senza l’unanimità richiesta dai Trattati per i temi trattati della presente direttiva.

Questa è una manipolazione delle regole. Certo, le Istituzioni possono forzare, ma poi l’integrazione europea diventa fragile.

Perché è così grave?

Quando i trattati richiedono l’unanimità, devono essere rispettati

Nel 1950 Robert Schuman è stato chiarissimo riguardo all’obiettivo primario dell’Europa: la pace nel mondo.

Questa priorità ha avuto un impatto importante sui processi decisionali, che sono stati progettati non tanto per massimizzare l’efficienza, ma per favorire la comprensione tra i popoli europei e la loro conseguente adesione alla comunità europea.

Proprio per questo alcune decisioni vengono prese all’unanimità. Tra queste, ad esempio, la decisione di estendere i settori coperti dalla votazione a maggioranza qualificata.

Uno dei trionfi storici dell’Unione Europea è senza dubbio il mantenimento della pace tra i suoi Stati membri. Risultato straordinario reso possibile da decenni di sforzi diplomatici e dallo spirito di cooperazione che ha animato i padri fondatori, iscritto nel cuore dei Trattati.

Sono proprio questi Trattati che devono essere rispettati dalle Istituzioni europee.

In questo caso particolare, il voto su questa direttiva contro la violenza contro le donne non può essere preso a maggioranza qualificata perché l’oggetto della direttiva non rientra nei settori coperti dal voto a maggioranza, ma richiede l’unanimità. Anche per ampliare l’elenco previsto dall’articolo 83, paragrafo 1, del TFUE è necessaria l’unanimità.

La Direttiva in discussione, inoltre, – come modificata dal Parlamento Europeo – include un riferimento al “diritto” di interruzione di gravidanza in alcuni casi, ma l’aborto è una delle  materie al di fuori del mandato della Commissione o di qualsiasi altro organo dell’UE, e rientra saldamente nelle competenze dei soli Stati membri secondo il tanto lodato principio di sussidiarietà. Non si tratta di stabilire se si è d’accordo o meno con qualche disposizione contenuta nella direttiva, ma si solleva la questione se, qualora non venga adottata la procedura corretta prevista dai Trattati, la coesione giuridica e politica dell’Unione in quanto tale sarà messa in pericolo.

È essenziale che le Istituzioni europee rispettino scrupolosamente i Trattati, che costituiscono il fondamento dell’UE.

Quando si affrontano questioni cruciali come la violenza di genere e la violenza domestica, le Istituzioni devono evitare qualsiasi aggiramento delle procedure stabilite.

Se le istituzioni vogliono cambiare le regole, allora bisogna farlo nelle regole.

Imbrogliare danneggia la fiducia

L’UE è stata costruita su basi sane grazie al rispetto delle regole e dello Stato di diritto.

Oggi si stravolge la normativa per ridurre i tempi necessari per l’adozione della direttiva, dimenticando gli effetti nefasti che questo aggiramento dei Trattati avrà a lungo termine: incertezza giuridica e perdita di fiducia dei cittadini nell’UE.

Se il legislatore non rispetta i Trattati, come possiamo mantenere la fiducia dei cittadini?

Le Istituzioni hanno il dovere di essere esemplari. Altrimenti prevarranno la disillusione e la sfida verso l’Unione.

Per quanto riguarda la direttiva sulla violenza contro le donne, esiste una volontà comune di agire su questo problema estremamente serio. Ma questo non è un motivo per ignorare i Trattati.

Se le Istituzioni europee non rispettano i loro obblighi, quale legittimità avrebbero per sanzionare Stati membri che non li rispettano? Come ci si può aspettare che gli Stati membri collaborino armoniosamente per raggiungere l’unità europea?

I cittadini e gli Stati membri non capiranno perché questa Direttiva giusta e urgente non possa essere adottata nel rispetto delle regole.

È imperativo preservare i valori fondamentali che sono stati la forza dell’Unione Europea sin dai suoi inizi: pace, comprensione reciproca e rispetto dello Stato di diritto.

La manipolazione dei trattati danneggia l’Unione Europea e la fiducia dei suoi cittadini e degli Stati membri.

Firmatari: Prof. Tonio Borg (Malta), Professore di Diritto ed ex Commissario Europeo per la Salute e la Politica dei Consumatori; Dr. Natalia Ochoa(Spagna), Dottore di ricerca in Giurisprudenza, Professore di Diritto Internazionale Pubblico e Diritto dei Diritti Umani; Prof. Stéphane Caporal-Greco (Francia), Dottore di ricerca in Giurisprudenza, Professore di Diritto Pubblico; Beatriz Gonçalves de Miranda (Portogallo), Magistrato; Rodrigo Ballester (Ungheria), LL.M College of Europe, ex funzionario pubblico europeo, Capo del Centro Studi Europei presso MCC: Stefan Motec (Romania), Avvocato presso l’Ordine degli Avvocati Timis, specializzato in Diritti Umani Fondamentali e Libertà; Inês Mauricio (Portogallo), Avvocato

teen beauty samantha rone ties up cassidy klein in hot ropes.taiwan girls