Utero in affitto, Marina Casini (MPV): Sentenza Cassazione buona a metà
Vitanews, 11 MAG – «La sentenza è apprezzabile nella parte in cui ribadisce la illiceità della maternità surrogata» commenta il presidente del Movimento per la vita, Marina Casini Bandini, la sentenza della Cassazione che ha ribadito la contrarietà della pratica dell’utero in affitto nell’ordinamento italiano. «Tuttavia essa è gravemente criticabile nella parte in cui indaga sui principi fondamentali dell’ordinamento. Il matrimonio è fondato sulla diversità sessuale e il bambino ha come principale interesse avere un padre e una madre». La decisione è stata presa dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione con la sentenza 12193, pubblica oggi in cui viene spiegato che «non può essere trascritto nei registri dello stato civile italiano il provvedimento di un giudice straniero con cui è stato accertato il rapporto di filiazione tra un minore nato all’estero mediante il ricorso alla maternità surrogata ed un soggetto che non abbia con lo stesso alcun rapporto biologico, il cosiddetto genitore d’intenzione»
«La dimenticanza di questi principi rende debole tutto l’ordinamento giuridico in matera di matrimonio e di filiazione. Bisogna dunque recuperare la verità del matrimonio e della filiazione ed è questo un compito prioritario nel momento attuale. Anche il riferimento all’adozione è improprio. L’adozione ha lo scopo di perseguire l’interesse del minore ad avere un padre e una madre e la cosiddetta adozione in casi particolari non può diventare l’escamotage per far passare “step child adoption”», ha concluso Marina Casini.