National Men’s Abortion Study

National Men’s Abortion Study è un recente studio americano sulla sofferenza maschile per la perdita d’un figlio che evidenzia dei dati molto interessanti. L’aborto fa male anche all’uomo.

di Giuliano Guzzo

In un breve ma significativo libro di qualche anno fa, Il padre e la vita nascente (Nastro editore, 2004), lo studioso Antonello Vanni evidenziava come, tra le conseguenze negative della legge 194/’78 sull’aborto procurato, sia da includersi l’«effetto diseducativo» concretizzatosi «trasmettendo alle nuove generazioni come vera e condivisa socialmente, in quanto condivisa dalla legge, l’idea che il padre non ha nessun legame con la vita concepita, non ha responsabilità né diritti/doveri relativamente al frutto di un atto in cui invece era presente: un padre, un uomo non ha nulla a che fare con la vita, con l’origine e il destino alla cui generazione ha contribuito: il padre non conta niente» (pp. 20-21).

Inutile negare come queste parole, di fatto, siano piene di verità. Allo stesso tempo va sottolineato come, se in qualche caso sia possibile provare a fare dei ragionamenti accolti anche da chi è su posizioni non pro life sul ruolo del padre sull’inizio della vita nascente, molto difficile invece risulta far capire come la figura paterna abbia a che fare anche con l’aborto, nel senso che rischia di pagarne anch’esso le conseguenze. Proprio così. Aiuta a capire meglio questo fenomeno un nuovo studio, intitolato National Men’s Abortion Study, commissionato e pubblicato da Support After Abortion, una organizzazione con sede in Florida. In breve, si tratta di una indagine rilevante non solo perché esplora un ambito spesso ignorato – quello della sofferenza maschile per la perdita d’un figlio, cui si accennava poc’anzi -, ma perché lo rileva in modo netto e sostanziale.

In effetti, i numeri parlano, come si suol dire, e parlano chiaro. Si è infatti scoperto come il 71% degli uomini interpellati in questo studio abbia riportato «cambiamenti negativi» nella sua esistenza dopo l’esperienza abortiva. E questo, attenzione, non vale solo per alcuni uomini, magari quelli di orientamento antiabortista. Tra quelli che hanno accusato detti «cambiamenti negativi» in seguito ad un aborto, infatti, troviamo sia uomini su posizioni pro choice (31%) sia pro life (40%), a sottolineare che ciò che lascia l’eliminazione prima della nascita non dipende da posizioni politiche e ideologiche.

Si tratta di una sofferenza profonda, che non conosce appartenenze né bandiere. È connaturata all’essere uomini, anzi per l’esattezza padri…Si allinea a tale considerazione pure il fatto, rilevato sempre nel National Men’s Abortion Study, secondo cui la stragrande maggioranza di uomini che hanno perso un figlio a causa dell’aborto – l’83% – «ha cercato aiuto o ha affermato che avrebbe potuto beneficiare di un sostegno», anche se non era ideologicamente contrario all’aborto. L’aiuto cercato, nello specifico, riguardava la necessità di colmare ciò che questi uomini provano, vale a dire «tristezza, senso di colpa, rimpianto».Per questo lo studio in parola – che, beninteso, non fa che rafforzare varie ricerche precedenti – ha concluso che sono necessarie più opzioni – sia religiose (richieste dal 40% degli interpellati) sia laiche (richieste dal 49%) – per aiutare gli uomini ad affrontare il dolore post-aborto.

Va detto che, in un contesto sociale e culturale – quello dell’Occidente laico e secolarizzato, insomma il nostro – in cui si fa ancora parecchia fatica solo a parlare della sindrome post-aborto per le donne, nonostante sia ampiamente documentata dalla ricerca scientifica e dall’esperienza, sia dura che si arrivi a mettere a tema la sofferenza dell’uomo in caso della soppressione prenatale di suo figlio. Tale difficoltà non è però una buona ragione per rassegnarsi a non proporre anche questo argomento, che in fondo non fa che rimarcare – sotto una prospettiva inedita ma non per questo meno rilevante, anzi – quanto drammatico e devastante sia quell’aborto che troppi, spesso a cuor leggero, seguitano rivendicare come diritto.

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