Avvenire & MpV
Una newsletter per far crescere l’alleanza
di Francesco Ognibene
Carta o digitale? Ogni strumento ha un suo linguaggio, e in noi suscita un modo differente di percepire ciò che viene comunicato per suo tramite. Così se la carta “solennizza” un contenuto dandogli stabilità e concretezza, il digitale lo smaterializza e lo rende impalpabile ma in compenso gli fa guadagnare diffusione, visibilità e condivisione.
L’informazione sulle frontiere della vita sta vivendo tutto il travaglio di questo inesorabile bivio. Notizie e ragionamenti che hanno una loro intrinseca complessità e delicatezza, quando non sono apertamente divisivi per le coscienze, chiedono una base di riferimento che li metta al riparo dall’eccesso di emotività, e dunque sembrano prediligere naturalmente la carta: non è un caso se la rivista che avete tra le mani ha solo aggiunto lo strumento informatico e non se n’è fatta rimpiazzare, come accaduto per un’infinità di pubblicazioni.
Ma il ricorso a piattaforme digitali è l’inevitabile effetto della realtà nella quale viviamo, che non può ammettere l’estraneità di qualsiasi comunicazione che si vuole significativa dalla piazza virtuale dove circola l’informazione. Allo stesso tempo, lo straordinario potenziale di condivisione dei messaggi che viaggiano su siti, blog e reti sociali rende indispensabile esserci con i contenuti che si desidera far circolare nel modo più ampio possibile, accettando una quota di rischio connessa alla “comunicazione elettronica”. La combinazione di carta e digitale, semmai, va considerata nella sua capacità di far compensare a un linguaggio informativo il limite dell’altro, a condizione che si usi il loro equilibrio con studiata saggezza e senza improvvisazione, per quanto generosa possa essere.
È la sfida che sta affrontando anche “è vita”, lo storico settimanale di bioetica di “Avvenire” che dal primo numero nel febbraio 2005 ha sempre usato la carta come strumento pressoché esclusivo. Chiaro che quasi vent’anni fa non ci fosse di fatto alternativa: il sito Web era solo un archivio per consentire di reperire con più facilità alcuni contenuti, ma l’evoluzione delle tecnologie dell’informazione negli anni successivi non ha alterato la scelta del quotidiano come veicolo per diffondere l’informazione libera di “è vita” su procreazione assistita, eutanasia, aborto, maternità surrogata, embrioni, staminali, terapie di frontiera e su tutti i grandi interrogativi della bioetica sollevati dall’impetuoso incedere della tecnoscienza. La stessa pagina mensile del Movimento per la Vita, voluta da Carlo Casini nel periodo attorno all’approvazione della Legge 194 come strumento di mobilitazione permanente di coscienze mai arrese e assuefatte, è stata fedele compagna di viaggio di “Avvenire” lungo quasi tutta la sua storia (il quotidiano dei cattolici nasce solo 10 anni prima del varo della legge sull’aborto).
L’irruzione dei social media ai quali si rivolge in modo pressoché esclusivo una quota crescente di ex lettori (o nuovi lettori mancati) di quotidiani ha modificato in modo profondo l’intero assetto dell’informazione, spostando l’attenzione – non sempre saggiamente, va detto – verso modalità di diffusione delle notizie “fast-food”, lasciando che a prevalere fosse il solo primo impatto di una notizia, e dunque il suo carico emotivo, la sua capacità di impressionare e di suscitare opinioni opposte, in rotta di collisione tra loro, omettendo quasi del tutto l’appello alla riflessione e all’approfondimento. La presenza sui social e più in generale sulle piattaforme digitali è diventata al contempo indispensabile, per non perdersi la quota crescente di opinione pubblica che le abita, e molto sfidante per non derogare a uno stile informativo allergico al sensazionalismo e alla contrapposizione frontale.
Qui si colloca l’impegno di “è vita” di spostare risorse e impegno sulla presenza online mantenendo un saldo presidio sulla carta. Restando sé stessi. Si spiega così la scelta del canale tematico verticale dentro il sito Web del quotidiano e della newsletter settimanale come nuovi strumenti informativi della sezione bioetica di “Avvenire”. La pagina online di “è vita” all’interno di Avvenire.it si è evoluta dall’inizio del 2024 strutturandosi in un vero e proprio canale tematico, che all’indirizzo consente di navigare nei consueti contenuti di “è vita” organizzati per sezioni: Bioetica, Salute, Cura, Testimoni, Sul Campo (dedicato alle esperienze e alle associazioni). A questi “scaffali” si aggiunge una sezione esclusiva del Movimento per la Vita (MpV) che raccoglie gli articoli pubblicati sulla pagina mensile ogni ultimo giovedì del mese ma anche notizie, comunicati e riflessioni che a cadenza settimanale il Movimento mette in circolazione. La sezione MpV del canale Vita dentro Avvenire.it offre un archivio completo e di facile consultazione delle informazioni più rilevanti prodotte dal mondo del Movimento per la Vita, messe a disposizione di una platea potenziale di utenti capaci ormai di garantire al sito Web di Avvenire oltre 400mila contatti al giorno.
Ma la novità forse più rilevante è la nascita in concomitanza con la Giornata per la Vita 2024 della newsletter settimanale di “è vita”, che ogni mercoledì mattina porta direttamente nella casella di posta elettronica degli iscritti (giunti ormai a quota 3mila) il meglio dell’informazione su bioetica e salute delle pagine sul quotidiano, con la presentazione organizzata dei contenuti più rilevanti pubblicati sul canale Vita raggiungibili tramite link. In ogni numero della newsletter – alla quale ci si abbona gratuitamente tramite Avvenire.it – è garantita la presenza di uno o più contenuti del Movimento per la Vita. Segno di un’amicizia “fondazionale” che attinge alle ragioni stesse della presenza e della missione del quotidiano in una società piena di domande in cerca di risposte affidabili. MpV e Avvenire insieme sanno come si fa: e continuano a fare strada fianco a fianco.