Don Fortunato di Noto, la mia battaglia in difesa dei bambini

“Don Fortunato Di Noto, la mia battaglia in difesa dei bambini” è il libro che Roberto Mistretta ha scritto su don Fortunato di Noto e la sua eroica missione per salvare i bambini dal web oscuro.

di M.E. Fiori

Lo scrittore Roberto Mistretta ha edito con Paoline, 2021, “Don Fortunato Di Noto, la mia battaglia in difesa dei bambini”.

Quando prendi in mano il libro, la foto-ritratto di don Fortunato in copertina, a tutta pagina, ti guarda con dolcezza. Don Fortunato entra tutto intero nel libro.

Ti affezioni subito al piccolo Fortunato, nato tra le magnificenze del barocco siciliano, lo segui nell’adolescenza, trascinatore di studenti alle superiori, in lotta dura contro le ingiustizie. Pagine e pagine mentre cresce, scrive articoli, scrive poesie, sempre, anche adesso. Va spesso a Noto al Santuario di Maria Santissima Scala del Paradiso, che nome! Poi la vocazione. Stupore. A Roma in seminario, impara ad utilizzare il computer, raro allora, e vede per caso la prima immagine pedopornografica. Ne rimane sconvolto, ferito al cuore. Chiede al Signore: “Perché mi hai fatto vedere questo? Che cosa vuoi da me?”.

Inizia la sua vocazione dentro la vocazione: salvare i bambini dal web oscuro. Ama quello che fa e continua a fondo, deciso, don Fortunato.

Se don Fortunato, suo fratello Paolo, esperto navigatore della rete, Adriana Passarello, Maria Suma, Mariella Marotta, Vera Rizzo, Arianna Consiglio, don Enzo, il geniale grafico Santa Argentino, tutti i volontari di Meter, fossero vissuti al tempo dei cavalieri della tavola rotonda, della ricerca del santo Graal, di Parsifal, quante chansons, quanti lieder e liriche al suono della ghironda avrebbero cantato per loro, cavalieri del terzo millennio che vagano nella rete delle reti (Internet) per liberare i piccoli imprigionati dai draghi fumanti del web. E sono nati ad Avola e Pachino: il Centro di ascolto e di prima accoglienza di Meter, il Centro polifunzionale o stanza dei sogni, il bellissimo Polo formativo ed educativo, tutti luoghi con una storia.

Viene chiesto di non giudicare gli orchi e le orchesse, perché non è possibile sapere quanto è profondo il mare/male del web oscuro. Viene chiesto, invece, ad ogni lettore di pensare ai piccoli, di leggere, di pregare per loro, di amarli, che resistano i cavalieri, sorretti dal Signore, che fermano l’onda del male, che combattono per i piccoli e la loro innocenza.

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