Papa Francesco al MPV Italiano: accoglienza per chi è ancora nel grembo
“La difesa della vita non si compie in un solo modo o con un unico gesto, ma si realizza in una molteplicità di azioni, attenzioni e iniziative; né riguarda solo alcune persone o certi ambiti professionali, ma coinvolge ogni cittadino e il complesso intreccio delle relazioni sociali”. Lo ha detto Papa Francesco stamani nel suo discorso ai membri del Consiglio direttivo del Movimento per la vita, ricevuti stamani in udienza in Vaticano, in occasione della 41ª Giornata nazionale per la vita, che sarà celebrata in tutte le diocesi domani. Un appuntamento che – sottolinea il pontefice – “mette in luce ogni anno il valore primario della vita umana e il dovere assoluto di difenderla, a partire dal suo concepimento fino al suo naturale spegnersi”. Quindi, il pontefice puntualizza che “prendersi cura della vita esige che lo si faccia durante tutta la vita e fino alla fine”. “Ed esige anche che si ponga attenzione alle condizioni di vita: la salute, l’educazione, le opportunità lavorative, e così via; insomma, tutto ciò che permette a una persona di vivere in modo dignitoso”. Nel suo discorso il Papa ha rivolto l’attenzione al “fulcro” della “difesa della vita”, cioè “l’accoglienza di chi è stato generato ed è ancora custodito nel grembo materno”. “Spegnere volontariamente la vita nel suo sbocciare è, in ogni caso, un tradimento della nostra vocazione, oltre che del patto che lega tra loro le generazioni, patto consente di guardare avanti con speranza”. (Agenzia SIR)
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Il discorso del presidente Casini Bandini
Santo Padre, carissimo Papa Francesco,
a nome dell’intero Movimento per la vita La ringrazio per questo incontro che ci consola e ci rafforza, proprio alla vigilia della 41a Giornata per la vita. Domani il Movimento sarà presente in oltre 350 città e con oltre 7.000 volontari, con iniziative e manifestazioni per testimoniare la meraviglia della vita umana.
Da più di 40 anni operiamo nella società a due livelli: attraverso i Centri di aiuto alla vita (ad oggi 342), i servizi Progetto Gemma e SOS Vita, le case di accoglienza, realtà tutte che condividono concretamente le difficoltà delle madri spinte verso l’aborto; e attraverso i movimenti locali che hanno il compito di incidere sulla cultura, soprattutto rivolgendo lo sguardo sul figlio, meraviglia delle meraviglie, e sulla bellezza della maternità.
Sono contenta che sia presente qui, con noi, anche Carlo Casini. È doveroso da parte nostra ringraziarlo per la forza, la determinazione e la perseveranza nella difesa della vita umana.
Alla luce del recente Sinodo sui giovani, desidero guardare ai giovani del nostro Movimento. I giovani sono presenti nelle nostre associazioni, sono accompagnati in percorsi di crescita e formazione; impegnati a livello locale e nazionale. I loro volti, i loro sorrisi ed il loro impegno per costruire la “civiltà della verità e dell’amore” sono tra le immagini più belle e vive del nostro Movimento.
Ci sentiamo, Santo Padre, pienamente in sintonia con alcune Sue splendide espressioni, perché indicano esattamente lo stile della nostra missione che risponde ad una vocazione civile. Siamo sul fronte della più periferica delle “periferie esistenziali”, quella dove la povertà è estrema al punto che l’eliminazione dei più poveri dei poveri, come Santa Teresa di Calcutta chiamava i bambini non nati, viene considerato un “diritto”, un “progresso”, una “conquista”; siamo “in uscita verso tutti”, perché è con tutti, credenti e non credenti, che vogliamo costruire la civiltà della verità e dell’amore; la logica del dialogo, dei ponti da costruire, appartiene alla nostra storia e caratterizza la nostra identità; siamo consapevoli che il nostro lavoro è quello di chi opera in un “ospedale da campo”, perché la cultura abortista uccide, ferisce, impoverisce, e per questo, mentre giudichiamo severamente la “cultura dello scarto”, allarghiamo le braccia verso le donne che sono tentate dall’aborto condividendo le loro difficoltà, ma allarghiamo le braccia anche verso le donne che, purtroppo, sono passate attraverso questa dolorosa esperienza.
Per il MPV la difesa della vita non è una bandiera ideologica, ma è realtà concreta che assume i volti e i nomi di madri sole e in difficoltà accolte dai nostri centri e servizi di aiuto alla vita; è realtà radiosa perché illuminata da sorriso dei bambini nati grazie ad esperienze di prossimità e vicinanza e dalla gioia delle loro mamme; è realtà incarnata nell’esistenza di donne e uomini che vogliono costruire sul piano sociale, culturale, scientifico, giuridico e politico quel nuovo umanesimo che attinge forza ed energia dal riconoscimento del figlio concepito come uno di noi.
Per questo, mentre confermiamo con gioia e convinzione la nostra fedeltà nel servizio alla Chiesa e nella missione della Chiesa cattolica, contemporaneamente rinnoviamo, davanti a Lei, Santo Padre, la vocazione civile del nostro Movimento: è infatti evidente che il valore della vita è un valore civile, che unisce i credenti e tutti gli uomini di buona volontà. Nell’attuale società si sostiene spesso che solo i cattolici riconoscono un essere umano nel concepito. Sappiamo che non è così: tutti gli uomini dotati di ragione possono riconoscerlo e in tutte le religioni è riconosciuto il valore della vita. Perciò il Movimento per la vita, mentre conferma la sua piena amicizia alla Chiesa cattolica, ha a cuore la sua laicità, per servire meglio la Chiesa nella società civile e per contribuire a un autentico “ecumenismo per la vita”.
La recente celebrazione del 70 anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo dovrebbe aprire le porte al dialogo con tutti gli uomini riguardo alla dignità di tutti gli esseri umani, a cominciare dal più piccolo, povero, innocente e inerme, qual è colui che è stato appena concepito. Siamo certi che lo sguardo e la meditazione sul figlio concepito illumina di senso ogni altra vita fragile, sofferente e minacciata, compresa quella dei poveri, dei malati, dei migranti, dei profughi, dei deboli e degli indifesi. Accogliere la vita nel grembo materno, quando è più fragile ed indifesa, significa conseguentemente accogliere ogni vita minacciata, debole, indifesa.
Le facciamo omaggio di due nuovissime pubblicazioni a cura del MPV: un libro su “La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e la capacità giuridica del concepito” e una pubblicazione che evidenzia la bellezza e la vitalità dell’attività dei Centri di Aiuto alla Vita e delle case di accoglienza. Le doniamo anche alcuni lavori manuali fatti per Lei dai bambini aiutati a nascere dai nostri CAV e dalle mamme.
La Sua parola, Santo Padre, è molto più efficace della nostra piccola azione.
Conosciamo la Sua speciale attenzione ai poveri e quanto abbia a cuore la solidarietà verso gli ultimi e quanto questo sia apprezzato anche dai non credenti e dai “lontani”. Perciò, i Suoi appelli a favore degli esseri umani non ancora nati sono particolarmente importanti, perché possono arrivare alla mente e al cuore di tutti coloro che avvertono il fascino della solidarietà, dell’uguaglianza, dell’accoglienza degli emarginati e rifiutati. Siamo certi che le Sue parole salvano ogni giorno tanti bambini insieme alla serenità delle loro madri. Confidiamo che la Sua vicinanza renda più efficace anche il nostro lavoro.
Noi preghiamo e pregheremo sempre per Lei. Supplichiamo Lei, Santo Padre, di pregare per noi, affinché il Movimento per la vita possa adempiere pienamente la sua missione. Grazie, carissimo Papa Francesco!
il testo del messaggio dei vescovi per Giornata per la vita 2019
Video del presidente Casini Bandini
Manifesto Mpv per la Giornata