Uno di Noi, presentate la firme di oltre 3000 specialisti al presidente Antonio Tajani
Venerdì 12 maggio ha avuto luogo la consegna delle adesioni italiane alla petizione “uno di noi”, al presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani. E’ stato Carlo Casini, a nome del Movimento per la Vita, che ha promosso l’iniziativa, colui che ha presentato la petizione chiarendo sopratutto il rapporto strettissimo che esiste tra il mancato riconoscimento dei diritti del concepito e la crisi dei valori fondamentali della democrazia europea.
All’incontro erano presenti i responsabili di diverse realtà impegnate nella promozione del riconoscimento della dignità dell’embrione, tra cui l’associazione “Giuristi Cattolici”. Il presidente Casini ha ricordato l’appello lucidissimo di san Giovanni Paolo II, che parlava dell’aborto come della “sconfitta dell’Europa”, cosí come il grido di papa Francesco, che in occasione del conferimento del premio “Carlo Magno” ha lanciato la provocazione “Che ti é successo europa?”
Dopo aver tristemente constatato la mancata risposta da parte delle istituzioni all’iniziativa dei cittadini europei (ICE) avvenuta già tempo addietro, che vedeva protagonisti ben 2 milioni di cittadini europei (il doppio del minimo richiesto dall’art. 11 del trattati di Lisbona), appartenenti a tutti i 28 stati dell’Unione (4 volte il minimo prescritto), con rinnovato vigore i promotori della cultura della vita, che non sono disposti ad accettare la mercificazione e la reificazione cinica dell’essere umano più indifeso, il nascituro, continuano a battersi perché si arrivi alla concretizzazione di atti giuridici che facciano cessare quantomeno il contributo finanziario dell’U.E. finalizzato all’uccisione degli embrioni umani. Si rivendica, almeno questo, il diritto ad essere ascoltati. La necessità che un monito umanitario sgorgato dal cuore vivo dell’Europa non venga ad essere banalmente soffocato da un apparato iper-burocratico spietato e impersonale, sordo al vagito silenzioso dei più deboli.
La petizione raccoglie inoltre la firma di 3000 scienzati ed accademici che difendendo la realtà oggettiva dell’embrione come essere umano, in coscienza, non possono accettare che a questi non venga riconosciuto lo statuto di “persona”.
E’ un probema radicale che pertanto va alla radice della crisi morale che investe l’Europa!
Non si tratta di un buonismo melenso, né di un’iniziativa bigotta o poco realista, ma della rinnovata consapevolezza che solo il rispetto della vita e della dignitá della persona umana, in tutti gli stadi dell’esistenza, puó garantire l’avvento di quel “cambio di rotta” che tutti i cittadini europei attendono con ansia!
Per questo motivo anche le fondazioni “De Gasperi”, “Shuman” e “Adenahuer”, sono state invitate a partecipare con convinzione all’iniziativa, con una lettere inviata dallo stesso Casini ai loro rispettivi presidenti.
Salvatore Martinez, a nome del “Rinnovamento dello Spirito Santo”, ha voluto collaborare in prima persona indirizzando una lettera al presidente del parlamento europeo, al presidente della commissione europea, e al presidente del consiglio dell’UE, sottolineando con chiarezza come il mancato dibattito in seguito all’ICE abbia rappresentato un’evidente “mortificazione della democrazia”.
Noi di Vitanews abbiamo avuto modo di seguire l’incontro, di scambiare qualche battuta con il presidente Tajani, che senza entrare in merito al contenuto della petizione ha espresso però la sua disponibilità a collaborare perché la stessa venga presa per lo meno in considerazione a Bruxelles, e abbiamo potuto intervistare il presdiente Carlo Casini, il quale non ha nascosto la sua preoccupazione ma ha giustamente letto nell’atteggiamento di prossimità del presidente del parlamento europeo una ragione valida per poter quantomeno sperare!
Ne va della dignità della persona umana e del futuro (nonché del presente) della democrazia, come fondamento dell’identità e della cultura europea!
Simone Tropea