Assisi, una Marcia silenziosa per la Vita e la Pace
Mancano pochi giorni alla Marcia per la Vita che si terrà il prossimo 27 aprile nella cornice della cittadina di Assisi. L’evento è organizzato dal Centro di Aiuto alla Vita (Cav) di Assisi “Francesco e Chiara”, con la collaborazione della Diocesi di Assisi-Gualdo Tadino e Nocera.
Una marcia per la Vita. – Dai luoghi di S. Francesco e S. Chiara partirà il corteo del popolo della Vita che sfilerà per le vie della città e giungerà alla Porziuncola dove il Santo ha accolto la morte cantando ed ha lasciato al mondo la Casa della Misericordia.
Un momento fondamentale dell’evento sarà la sosta di fronte alla Basilica di S. Francesco, Patrono d’Italia. In quell’occasione l’attenzione sarà posta sul senso profondo della Vita, ossia – spiegano gli organizzatori in una nota – «imparare a lodare, a ringraziare, a riconoscerci creature; vorremo chiedere al Santo di metterci nel cuore il canto della Lode per sentirci parte “di una immensa Vita”».
Lo spirito della Marcia. – L’evento si colorirà di uno spirito particolare, non scontato. «Non vogliamo fare una Marcia per fare proclami, invettive, giudizi, accuse o per accaparrarci facili consensi», spiegano gli organizzatori in una nota. «Vogliamo fare una marcia del e nel silenzio, per tentare di ascoltare, nella notte, il grido di tutti i “piccoli” del mondo». Il riferimento è certamente legato alla drammatica dinamica dell’aborto che, dal 1978, anno in cui venne promulgata la L. 194, ha registrato il grido di 6 milioni di bambini che in 40 anni di asserita civiltà sono stati uccisi in nome del progresso e dell’emancipazione ed in nome della libertà.
Non mancherà l’attenzione al tema della disabilità. Come non verrà escluso il ricordo delle vittime delle guerre, il grido di chi viene soppresso dalla fame e dall’indigenza, il grido di chi viene sfruttato dal crimine, il grido di chi soffre a causa di malattie inguaribili.
Assisi, culla di un «nuovo umanesimo». – La Marcia si concluderà a Santa Maria degli Angeli, di fronte alla Porziuncola ed alla Cappella del Transito, luogo dove S. Francesco ha accolto la morte cantando. «Vorremo scoprire con Francesco – concludono gli organizzatori – che la sofferenza, non è un problema da rimuovere, non è masochismo o un esercizio di resistenza per i più forti, ma è parte della stessa vita; è un “sorella” che ci accompagna alla conoscenza di noi stessi, dentro i nostri limiti, le nostre paure, le nostre fragilità e nella quale poter scoprire che non siamo stati lasciati soli».
I partecipanti scioglieranno la marcia silenziosa di fronte alla Porziuncola.
Il fine della Marcia è anche quello di guardare al futuro. La speranza degli organizzatori è quella di poter far diventare Assisi «la culla di un Nuovo Umanesimo per l’Italia e l’Europa