Eutanasia, Gigli: non legiferare condizionati da Tv e Web

Vitanews, Roma, 28 FEB – “Il caso di DJ Fabo non c’entra nulla con la legge sul fine-vita al vaglio della Camera. Per il testo in esame, infatti, Fabiano avrebbe potuto solo decidere di interrompere nutrizione e idratazione, mentre il suo medico avrebbe avuto qualche buon appiglio per opporsi a una decisione finalizzata solo ad anticipare la morte del paziente. Ma, al di là del merito del provvedimento, nessuno si chiede ancora se un Parlamento possa produrre buone leggi sotto la pressione della piazza, di quella moderna piazza che le televisioni e la rete descrivono e insieme amplificano”. Lo afferma Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la Vita italiano.

E’ bene che il Parlamento possa legiferare con la serenità e la calma che richiedono temi come questo, dalla cui risoluzione possono derivare conseguenze importanti per l’ordinamento giuridico e la convivenza civile. Le forze politiche devono decidere se approvare una legge per dare voce decisionale ai pazienti, per umanizzare e de-medicalizzare la morte, evitando ogni forma di accanimento terapeutico oppure forzare la mano, creando le premesse per introdurre anche in Italia l’eutanasia nel corso della prossima legislatura”.

Massimo Magliocchetti

Laureato in Giurisprudenza con 110/110 e Lode, con una tesi in bioetica del lavoro dal titolo "Maternità e lavoro. La protezione della lavoratrice madre nell'ordinamento italiano". Appassionato di bioetica e biodiritto, amo il fumo lento della pipa. Volontario del Movimento per la Vita, sono stato Responsabile dei Giovani di Roma e provincia del MpV. Scrivo per servizio e passione.

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