A Bruxelles una conferenza per il “diritto” all’aborto

I Paesi europei si affrettano a coprire la falla creata da Trump.  Si terrà infatti a Bruxelles, capitale dell’Europa unita, una conferenza internazionale di raccolta fondi per le organizzazioni che forniscono assistenza alle donne che vogliono abortire. La conferenza, che avrà luogo il 2 marzo sarà intitolata “Lei decide”.

La Svezia, Paese co-organizzatore, si aspetta la partecipazione di rappresentanti di 50 Paesi oltre al proprio Ministro dello Sviluppo, il quale sarà affiancato dai colleghi del Belgio, dei Paesi Bassi e della Danimarca. L’obiettivo, ovviamente, è difendere un fantomatico “diritto delle donne di decidere del proprio corpo”. A testimoniare che il motore dell’iniziativa è proprio il rispondere al Presidente statunitese, la vice-Premier svedese Lovin, si è fatta fotografare, circondata da sette colleghe mentre firma una legge su questioni ambientali. Scopo? Ricreare ironicamente al femminile la foto di Trump che sigla alla Casa Bianca l’ordine esecutivo che blocca i finanziamenti federali alle ONG che propagandano l’aborto all’estero. Svezia e Danimarca si aggiungono così a Belgio e Paesi Bassi. Questi ultimi hanno aperto il 28 gennaio il sito internet “She decides” (Lei decide) con l’obiettivo di tappare il buco di 600 milioni di euro che il provvedimento di Washington causerà nei fondi raccolti.

Emiliano Battisti
09/02/2017

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