ABORTO: MOVIMENTO VITA, DOPO 40 ANNI L. 194 RESTA INGIUSTA

Vitanews, 21 MAG – “Dopo 40 anni il Movimento per la Vita Italiano continua a giudicare ingiusta la legge 194 con il cui timbro e con il cui incoraggiamento sono avvenuti quasi 6 milioni di aborti legali. La affermata riduzione delle IVG come effetto della legge è inaccettabile, perché nei 40 anni si è ridotto il numero delle donne in età feconda per effetto del crollo della natalità e perché la c.d. ‘contraccezione d’emergenza’ ha moltiplicato gli aborti tanto clandestini da non essere conosciuti. In realtà, nonostante la legge, ciò che può effettivamente aver potuto ridurre gli aborti è cresciuta sensibilità, a livello culturale, a favore della vita nascente e ciò è avvenuto anche grazie al Movimento per la Vita. Infatti il massimo strumento di prevenzione dell’aborto è la consapevolezza che la gravidanza riguarda anche un essere umano che vive e cresce nel grembo della donna”. Lo dichiara la Presidente del Movimento per la Vita Italiano, Marina Casini Bandini.

“Il Movimento per la Vita – sottolinea Casini Bandini – mette a disposizione della società italiana l’esperienza dei Centri di Aiuto alla Vita che hanno aiutato a nascere 200mila bambini non contro le madri ma insieme alle madri. Se un numero limitato di volontari con pochi mezzi ha potuto ottenere questo risultato, molto più grandi sarebbero gli effetti positivi se lo Stato accogliesse come modello l’opera dei centri di aiuto alla vita. I centri locali possono documentare il loro servizio alle comunità civili in cui essi hanno sede. Il Movimento continuerà con tenacia operosa a contrastare la pretesa di affermare l’aborto come diritto umano fondamentale e rivolge un appello a tutte le forze politiche perché il tema del diritto alla vita fin dal concepimento non sia emarginato e considerato secondario, ma primario perché la uguale dignità umana è fondamento dello Stato moderno”.

“Nell’immediato – osserva – la Presidente del MpVI – è indispensabile una riforma dei consultori familiari per restituirli alla loro funzione originariamente prevista di essere strumenti esclusivamente destinati ad evitare l’aborto a concepimento avvenuto. Il riconoscimento della dignità umana dei concepiti esige anche che sia prevista l’adozione per la nascita di embrioni generati in provetta rimasti privi di progetto parentale e che questa sia l’unica forma ammessa di PMA eterologa. Contemporaneamente è necessario che i diritti dei concepiti siano resi obbligatoriamente presenti mediante un apposito curatore nelle vicende giudiziarie che li riguardano. Il Movimento continuerà a riconoscere nel concepito uno di noi con la fiducia che tale convinzione divenga patrimonio comune della intera società italiana perché conforme alla ragione, alla scienza moderna, alla cultura giuridica che ha per fondamento la dignità umana, l’eguaglianza e i diritti dell’uomo”.

Massimo Magliocchetti

Laureato in Giurisprudenza con 110/110 e Lode, con una tesi in bioetica del lavoro dal titolo "Maternità e lavoro. La protezione della lavoratrice madre nell'ordinamento italiano". Appassionato di bioetica e biodiritto, amo il fumo lento della pipa. Volontario del Movimento per la Vita, sono stato Responsabile dei Giovani di Roma e provincia del MpV. Scrivo per servizio e passione.

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