Fine Vita – Gandolfini (Family day): “Grati al Papa che riafferma la tutela della vita. Contrarietà all’accanimento non è un “sì” all’eutanasia”

“Siamo grati al Santo Padre per aver ribadito i cardini della dottrina cattolica sul tema etico del cosiddetto “fine vita”. Ogni accanimento terapeutico, oltre che essere un errore dal punto di vista medico, è un atteggiamento inaccettabile, che travalica il valore ed il significato dell’alleanza di cura, medico-paziente. Lo stesso articolo 32 della nostra Costituzione sancisce la necessità del consenso informato – libero ed attuale – da parte del paziente per qualsivoglia terapia gli venga proposta. Il Santo Padre ha altresì confermato la rigorosa condanna di ogni azione ed intento eutanasico, sia attivo che omissivo, quale grave violazione del diritto alla vitae”. Così Massimo Gandolfini, presidente del Comitato promotore del Family day, commenta le lettera del Santo Padre alla Pontificia Accademia per la Vita.

“Le parole del Papa ci confermano nella volontà di servizio ed accudimento verso i malati, le persone fragili e gravi disabili. Ciò significa che, rifiutando ogni scorciatoia eutanasica, abbiamo il dovere di ritrovare le fondamenta della solidarietà umana, che accompagna la persona sofferente nella malattia, fino alla morte naturale. Splendido esempio di questo accompagnamento carico di amore è stata S. Teresa di Calcutta che ha accudito e servito i malati fino all’ultimo respiro, respingendo ogni scorciatoia eutanasica”, prosegue Gandolfini.

“Riteniamo inaccettabile la squallida strumentalizzazione delle parole del Papa, che varie agenzie di comunicazione stanno perpetrando, proponendo inesistenti interpretazioni di inedita apertura verso forme di disponibilità della vita umana. La ferma condanna dell’accanimento terapeutico si è accompagnata all’altrettanto ferma condanna di ogni forma di eutanasia. Se sul piano cristiano, la vita è dono di Dio ed è solo Lui che ha il potere di darla e di toglierla, sul piano civile la società deve imparare il grande valore della solidarietà, che implica anche sacrificio, oblazione e dedizione per chi è chiamato a curare i malati. I casi, anche recenti, di malati stabilizzati da anni che hanno richiesto suicidio assistito stanno a testimoniare quanta strada abbiamo ancora da fare sul piano della “medicina palliativa”, intesa come cura del corpo e dello spirito”, afferma ancora il presidente del family day.

“Infine, per quanto attiene il ddl.2801 sul biotestamento, auspichiamo che le forze politiche abbandonino la logica del vantaggio partitico e valutino con attenzione la sostanza della posta in gioco. Logiche eutanasiche omissive o suicidarie, travestite da libere scelte, vanno condannate ed eliminate. Il testo attuale necessita di modifiche serie, che sarebbe gravemente colpevole non approntare in nome di una presunta quanto inesistente fretta, che risponde in realtà solo a logiche legate all’imminente interesse elettorale”, conclude Gandolfini.

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