La fecondazione extracorporea presenta il drammatico conto per il 2015: sono 160.551 gli embrioni sacrificati

Anche quest’anno la relazione annuale al Parlamento sull’applicazione della legge 40/2004, resa pubblica dal Ministro della Salute il 5 luglio u.s., ci pone di fronte alla drammatica realtà che si consuma ogni giorno nei nostri ospedali e centri per la fertilità nell’indifferenza dei più e nell’esaltazione dei pochi che ci lucrano o che hanno in sorte la possibilità di avere un figlio in braccio!

Col passare degli anni e dei decenni non migliora l’efficacia di queste tecniche di produzione umana, ma cresce il numero delle coppie trattate (vedi tab. 1) ed il numero degli embrioni sacrificati, che nel 2015 sono stati almeno 160.551, diciamo almeno perché i dati offerti sulle fecondazioni eterologhe sono molto scarsi ed insufficienti per calcolare il numero reale di ovociti fecondati, per cui ci siamo limitati ad aggiungere ai dati dell’omologa solo i 3.924 embrioni trasferiti in utero di cui la relazione fa menzione, ma la cifra più verosimile dovrebbe aggirarsi sui 168.200 embrioni sacrificati!

Aumenta anche del 20% il numero degli embrioni crioconservati, che la Ministro della Salute si limita a commentare come logica conseguenza dell’applicazione della sentenza n. 151/2009 della Corte Costituzionale, che ha abolito il divieto di produrre al massimo tre embrioni per ciclo da trasferire simultaneamente in utero. Ma in questi otto anni né il Parlamento né il Governo né la Ministro della Salute, che ha redatto le nuove linee guida, si sono preoccupati di arginare tale disastroso fenomeno, che nel 2015 ha fatto registrare nel Lazio la crioconservazione del 55,8%  e nella P.A. di Bolzano il 49% degli embrioni prodotti e trasferibili (tab. 3.4.26 pag. 118). Ogni anno cresce il numero degli embrioni che restano sospesi nell’azoto liquido, perché alla crescita del numero degli embrioni crioconservati (34.490 nel 2015) non si accompagna lo scongelamento di un numero adeguato degli embrioni già crioconservati (20.444 nel 2015).

Occorre porre rimedio a questa drammatica ingiustizia, che rende ancora più inaccettabili le già disumane e disumanizzanti tecniche di fecondazione extracorporea, bisogna fare in modo che le coppie richiedenti queste tecniche siano coscentizzate e responsabilizzate nei confronti di tutti gli embrioni prodotti, che essendo loro figli a tutti gli effetti come tali debbono essere considerati e trattati e non lasciati sospesi a tempo indeterminato nell’azoto liquido come oggetti inutili pena l’applicazione delle leggi vigenti per l’abbandono dei minori.

Infine ci viene da domandarci: le donne straniere, danesi, greche, ceche, spagnole, svizzere, che hanno “donato” la stragrande maggioranza degli ovociti, sono veramente più generose delle donne italiane o c’è qualche particolare rilevante (cfr. art. 12), che la relazione omette di dire?  Gli embrioni importati dall’estero sono prodotti da ovociti fecondati con seme del partner esportato oppure da gameti entrambi estranei alla coppia richiedente ?

Fonte: Verità e Vita

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