Charlie: Gigli, Lorenzin chieda trasferimento in Italia

 Vitanews, 1 LUG – “Dopo averli privati della potestà genitoriale, del diritto alla libera scelta del medico e del passaporto – manco fossero due delinquenti – al papa’ e alla mamma di Charlie e’ stata graziosamente concessa qualche altra ora per stare in compagnia del piccolo condannato a morte. Charlie però non potrà morire nella sua culla, a casa sua, neanche si trattasse di Toto’ Riina. La motivazione ufficiale e’ che Charlie e’ affetto da una malattia inevitabilmente mortale, come se ognuno di noi non lo fosse. Il ministro Lorenzin, che e’ mamma di due bambini, faccia un bel gesto e chieda al suo omologo inglese di autorizzare il trasferimento di Charlie in un ospedale italiano. Sostenga la richiesta affermando che da noi la pena di morte non esiste e che in Italia ‘inguaribile’ non vuol dire ‘incurabile’. La nostra immagine di paese civile ne uscirebbe rafforzata e la gran parte degli italiani la ringrazierebbe”. Lo afferma il deputato Gian Luigi Gigli (gruppo parlamentare ‘DeS-Cd’), Presidente del Movimento per la Vita Italiano

Massimo Magliocchetti

Laureato in Giurisprudenza con 110/110 e Lode, con una tesi in bioetica del lavoro dal titolo "Maternità e lavoro. La protezione della lavoratrice madre nell'ordinamento italiano". Appassionato di bioetica e biodiritto, amo il fumo lento della pipa. Volontario del Movimento per la Vita, sono stato Responsabile dei Giovani di Roma e provincia del MpV. Scrivo per servizio e passione.

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