Caso Charlie Gard, Mons. Paglia (PAV): evitare strumentalizzazioni ideologiche e politiche

Vitanews, 29 GIU – “Quando l’alleanza terapeutica tra paziente, in questo caso i suoi genitori, e medici si interrompe, tutto diventa più difficile e ci si trova obbligati a percorrere la ‘extrema ratio’ della via giuridica, con i rischi di strumentalizzazioni ideologiche e politiche sempre da evitare e di clamori mediatici talvolta tristemente superficiali”. Così monsignor Vincenzo Paglia presidente della Pontificia Accademia per la Vita commenta il caso Charlie scoppiato in Inghilterra, dopo che la Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo è intervenuta per impedire ai genitori di portare il figlio negli Usa per curarlo, giudicando le terapie un accanimento terapeutico, considerata la malattia del bambino.

Per l’esponente del Vaticano, “la vicenda del piccolo bambino inglese Charlie Gard e dei suoi genitori colpisce tutti noi per il carico di dolore e di speranza che ci consegna; preghiamo perché nulla vada perduto“. Paglia ricorda che “la Conferenza Episcopale inglese ribadisce che non si può mai porre in essere alcun gesto che metta fine intenzionalmente a un’esistenza umana, compresa la sospensione della nutrizione e dell’idratazione. Al tempo stesso, vanno riconosciuti anche i limiti di ciò che si può fare, certo dentro un servizio all’ammalato che deve continuare fino alla morte naturale”. Paglia sottolinea che “dobbiamo compiere ogni gesto che concorra alla sua salute e insieme riconoscere i limiti della medicina. Va perciò evitato ogni accanimento terapeutico sproporzionato o troppo gravoso. E va rispettata e ascoltata la volontà dei genitori ma al contempo è necessario aiutare anche loro a riconoscere la peculiarità gravosa della loro condizione, tale per cui non possono essere lasciati soli nel prendere decisioni così dolorose”.

(Fonte: AdnKronos)

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