Comitato Art26: dai Cobas messa in dubbio la priorità di scelta dei genitori nell’educazione

Vitanews, 22 Giù –  Lascia senza parole il comunicato dei Cobas di Bologna che richiede una “nota ufficiale dell’USR che si esprima contro le indebite ingerenze nel funzionamento delle scuole da parte di sedicenti associazioni di genitori, che hanno l’obiettivo di provocare ingiustificati allarmi e di condizionare le attività delle scuole, inficiando la libertà di insegnamento e subordinando la stessa al cosiddetto ‘consenso informato’. Come se questi contenuti potessero essere oggetto di scelta discrezionale da parte delle famiglie, e non tematiche la cui trattazione è in realtà prevista dal MIUR stesso!”

E‘ inaccettabile  la sfrontatezza con la quale questo comunicato etichetta come “gruppi integralisti le famiglie e i genitori che intendono occuparsi responsabilemente dell’educazione dei propri figli e chiedono solo lecite garanzie – come il consenso informato – sui temi sensibili, proprio a difesa da chi, come evidente nelle righe sopra riportate, intende espropriarli di un diritto sancito dalla Costituzione, dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e da tutta la normativa scolastica.
Ribadiamo quindi al Ministro Fedeli quanto richiesto nel presidio del 17 giugno davanti al MIUR dalle associazioni di genitori: rispetti la libertà educativa dei genitori formalizzi urgentemente quanto  affermato per due volte alla Camera ad Aprile scorso, cioè che “la partecipazione a tutte le iniziative extracurricolari è facoltativa, e prevede la richiesta del consenso da parte dei genitori” come previsto dalla circolare del 6 luglio 2015 e confermato anche dal sottosegretario Toccafondi, proprio in queste ore. Affinchè queste non restino espressioni “di facciata” ed esposte a strumentalizzazioni di ogni tipo anche  l’ufficio scolastico di Bologna si pronunci chiarmente a difesa del diritto al consenso informato, per non rendere evidenti divergenze tra MIUR e Uffici Regionali e non accrescere la confusione delle famiglie.
Se in Italia quel che decide il Ministero sui temi sensibili non è soggetto al principio universale del diritto dei genitori e si profila una rieducazione di Stato, contro il pluralismo e la democrazia, tanto varrebbe riscrivere sul Palazzo di Viale Trastevere “Ministero dell’educazione nazionale”, questo sì, di fascista memoria. E non ci sarà alternativa al rifiuto dei genitori di firmare nelle scuole a settembre il “Patto di Corresponsabilità Educativa”, come segno di obiezione di coscienza nei riguardi di una scuola che prevarica i propri compiti Costituzionali.

Massimo Magliocchetti

Laureato in Giurisprudenza con 110/110 e Lode, con una tesi in bioetica del lavoro dal titolo "Maternità e lavoro. La protezione della lavoratrice madre nell'ordinamento italiano". Appassionato di bioetica e biodiritto, amo il fumo lento della pipa. Volontario del Movimento per la Vita, sono stato Responsabile dei Giovani di Roma e provincia del MpV. Scrivo per servizio e passione.

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